Elvis Presley – La morte tra mistero e leggenda

La Scomparsa di Elvis Presley che vive ancora oggi di mistero e leggenda

 IL 16 agosto 1977, l’uomo chiamato “the Pelvis” ma c’è sempre chi sostiene che sia ancora vivo.  Aveva appena quarantadue anni quando venne trovato morto nel suo bagno, a Graceland, dalla fidanzata, Ginger Alden; con ogni probabilità era deceduto a causa di un infarto che lo aveva colpito pochi istanti prima. Aveva inventato il rock’n’roll. E non solo quello… Era un vero e proprio simbolo vivente. Fra le leggende metropolitane che non sono mai “tramontate”, per anni ha spopolato quella secondo cui il “re del rock’n’roll” in realtà non fosse relmente morto. L’edizione latinoamericana di Rolling Stone tempo fa scrisse che risiederebbe in Argentina, lì riparato nel ’77 nientemeno che con la collaborazione di Cia e Fbi, per fuggire dalla fama che il successo mondiale gli aveva costruito attorno. Sono passati 45 (alla data di questo articolo) anni dalla sua morte Oggi avrebbe quasi  novant’anni.

Ogni tanto emergono altri misteri, altri dubbi, altri elementi per avvalorare il mito. Esempi in ordine sparso, già rilanciati da vari giornali. Esisterebbero due bare: la prima non arrivava ai novanta chili, mentre “The-King” pesava più di un quintale e mezzo. Anche l’unica foto esistente del cadavere nella bara, scattata dal cugino, non corrisponde alle ultime immagini dell’artista: sembra più giovane e più magro.

 Il primo certificato di morte sarebbe sparito e poi sostituito da un altro. Anche la firma sul certificato di morte sembra esattamente quella di Elvis. L’autopsia a distanza di quarant’anni è ancora top-secret, chi l’ha vista dice che segnala una lunga cicatrice all’addome che l’artista non aveva. Appena due ore dopo la scoperta del cadavere, qualcuno acquistò un biglietto sola andata per Buenos Aires (ancora l’Argentina), pagandolo in contanti, a nome di certo John Burrows: guarda caso uno dei tanti pseudonimi che il nostro usava abitualmente. I due libri più importanti per l’artista, quelli dai quali non si separava mai, non sono mai stati ritrovati. Il giorno dopo la morte, la sua fiamma di allora, tale Lucy De Barbon, ricevette una rosa con un biglietto firmato El Lancelot, il soprannome che lui usava solo con lei. E come se tutto ciò non bastasse, c’è sempre quella storia secondo la quale Elvis, prima di partire per Buenos Aires, avrebbe addirittura partecipato al suo funerale: nelle foto si intravede un uomo che potrebbe essere lui, e nessuno si è mai fatto vivo quando i giornali chiesero che quell’uomo si palesasse per chiarire il mistero.

IL FUNERALE DI ELVIS PRESLEY – 18 AGOSTO 1977

Il 18 Agosto 1977 ha avuto luogo, a Memphis, il funerale di Elvis Presley, deceduto il 16 Agosto per aritmia cardiaca.

La ditta “Memphis Funeral Home”, nella persona di Robert Kendall, venne incaricata della gestione del funerale.
Una delle prime cose decise da Robert Kendall, fu l’utilizzo per Elvis Presley di una bara identica a quella usata per la sepoltura di sua madre, Gladys Love Smith Presley, deceduta il 14 Agosto 1958. 
Dopo aver sconsigliato a chiunque di mettere nella bara qualsiasi oggetto di valore, venne permesso solamente a Lisa Marie di appoggiare vicino a suo padre un braccialetto.
La cerimonia funebre in forma privata, che durò circa due ore, ebbe luogo a Graceland alle ore 14.00 e venne presieduta dal pastore della “Wooddale Church of Crist”, il Rev. C. W. Bradley.
Elvis Presley venne vestito con un completo bianco ed una camicia blue, forniti dal suo negozio di abbigliamento preferito a Memphis, “Lansky Bros”.
J.D. Sumner, “Stamps Quartet”, gli “Statemen”, Jake Hess, James Blackwood e Kathy Westmoreland eseguirono i canti gospel che furono tanto cari ad Elvis.
Kathy Westmoreland, in particolare, eseguì la canzone “Heavenly Father”.
Terminata la cerimonia, il corpo di Elvis Presley venne messo in un carro funebre bianco per essere trasportato al Forest Hill Cemetery, al 1661 di Elvis Presley Boulevard.

seguito del carro funebre c’erano 16 limousine, anch’esse bianche, a formare il corteo.

Ai lati della strada, che portava da Graceland al cimitero, c’era una ressa di persone che si era radunata per dare l’ultimo saluto al Re del rock’n’roll.
Al funerale furono presenti, per la famiglia:
Priscilla Beaulieu (ex moglie di Elvis), Lisa Marie Presley, Vernon Presley e la nonna di Elvis, Minnie Mae Presley, Billy Smith e Gene Smith, suoi cugini.
Vernon Presley, che, straziato dal dolore, continuava a ripetere “Figlio mio, ti raggiungerò presto”, morì effettivamente solo due anni dopo, il 26 Giugno 1979, per un attacco di cuore. (Quello stesso giorno, due anni prima, Elvis Presley aveva tenuto il suo ultimo concerto al Market Square Arena di Indianapolis ed era anche il giorno del compleanno del Colonnello Parker).
Altre celebrità presenti al funerale furono:
il chitarrista country Chet Atkins, Caroline Kennedy (figlia del Presidente John Fitzgerald Kennedy, presente più in veste di giornalista per il magazine “Rolling Stone” che per altro, a quanto sembra), Ann-Margret con suo marito Roger Smith, Charlie Hodge, George Hamilton, Ginger Alden, James Brown, Linda Thompson, Sammy Davis Jr. ed il Colonnello Tom Parker.
Alle 16.30, dopo un altro brevissimo servizio funebre al cimitero, la bara di Elvis Presley venne deposta in una cripta, lontano solo pochi metri dalla tomba di sua madre.
Sulla targa solo poche parole, lo stretto necessario:
ELVIS AARON PRESLEY
Nato 08 GENNAIO 1935 – Morto 16 AGOSTO 1977
Funerale: 18 AGOSTO 1977 – ORE 14.00 a Graceland
Sepolto lo stesso giorno al Cimitero di Forest Hill – Midtown Memphis Tennessee.
Mentre i famigliari e gli amici più stretti stanno vivendo questo momento, nel mondo la sua musica suona ovunque e continuamente in omaggio alla sua persona ed alla sua arte.
A causa di un tentato furto del corpo di Elvis Presley dopo breve tempo dalla sepoltura, venne deciso di trasferirlo a Graceland, dove riposa ancora oggi, nel Meditation Garden.
A quel punto venne deciso di fare lo stesso per sua madre.
Il trasferimento di entrambi a Graceland avvenne il 03 Ottobre 1977.
A Novembre 1977 venne permesso al pubblico, per la prima volta, di accedere alla tomba di Elvis Presley al Meditation Garden di Graceland.


Prima di Elvis Aaron Presley la musica leggera americana era divisa in tre generi, ben separati l’un dall’altro: il pop (da “popular”, popolare), il country e il rhythm’n’blues. I primi due rigorosamente bianchi, il terzo assolutamente nero. Lui arriva, prende la musica dei bianchi e la mischia con quella dei neri, usa il corpo e non solo la voce, abbatte schemi e barriere, dà voce – forse inconsapevolmente – alle ansie e alle aspirazioni di una generazione sopravvissuta alla guerra.

 l’importanza di Elvis nella musica e nella cultura degli ultimi sessant’anni è leggenda. I giovani, che come categoria sociale non esistevano prima di lui. Erano soltanto figli che aspettavano il loro turno anagrafico per diventare come i propri genitori. Ascoltando la stessa musica, vestendo gli stessi abiti, pettinandosi alla stessa maniera, serbando gli stessi valori. Un film del 1955, “Blackboard jungle”, con Bill Haley che canta “Rock around the clock”, accende la miccia del cambiamento. Che diventa rivoluzione con l’arrivo di quel ragazzone bianco.


“La causa della morte di Elvis è diversa da quella inizialmente indicata.”

“Il rapporto ufficiale del medico legale indica una aritmia cardiaca come causa della morte di Presley, ma l’affermazione si scoprì essere parte di uno stratagemma messo in atto dai familiari del musicista insieme ai coroner Jerry T. Francisco, Eric Muirhead e Noel Florredo per nascondere la verità, e cioè che Elvis fosse stato ucciso da un cocktail di medicinali prescritti, presi però in dosi che nessun dottore avrebbe mai potuto consigliare. Tra le sostanze assunte dal cantante gli antidolorifici morfina e demerol, l’antistaminico Clorfeniramina, gli ansiolitici Placidyl e Valium, poi anche codeina ed Etinamato, all’epoca utilizzato come sonnifero, metaqualone, ed un barbiturico mai identificato.”

“Si disse che anche Diazepam, Amytal, Nembutal, Carbrital, Sinutab, Elavil, Avenal e Valmid fossero presenti nel sangue dell’artista al momento della morte.”

Una delle ultime apparizioni in pubblico

“Il termine “aritmia cardiaca”, nel contesto di un rapporto autoptico, vuole indicare genericamente un arresto cardiaco. All’interno del documento si provò ad attribuire l’aritmia ad una malattia cardiovascolare, ma il medico personale di Elvis affermò come Presley non soffrisse di alcuna patologia cronica al momento.”

“Molti dei vari problemi di salute di Elvis possono essere ricondotti al suo rampante abuso di medicinali.”

“Elvis era stato dal proprio dentista il giorno prima per l’applicazione di un ponte provvisorio. Si ritiene che la codeina somministratagli dall’odontoiatra nell’occasione abbia cagionato uno shock anafilattico, il quale avrebbe infine contribuito al decesso.
Presley avevà già sofferto, in passato, di reazioni allergiche a vari medicinali.”


Ci sono stati molti presunti avvistamenti di Elvis Presley nel corso degli anni dalla sua morte nel 1977. Diverse teorie di cospirazione si sono sviluppate suggerendo che è ancora vivo.
Ho studiato e scoperto che migliaia di persone credevano che Elvis Presley non fosse morto, ma ha usato la morte come burla per diventare un “uomo libero”. Diverse teorie indicano la conclusione di una bufala.

Uno di questi è che il corpo di Elvis al funerale era in realtà un manichino di cera.

Un’altra teoria fu che diverse persone videro il corpo di Elvis avere gocce di sudore al funerale mentre le ghiandole di un cadavere si spensero completamente, imbalsamando i fluidi nel corpo.

Una terza teoria dice che quando una donna stava entrando in un negozio di animali, camminava con una macchina blu che conteneva un bel cane sul sedile del passeggero.

Quando entrò nel negozio chiese a chi apparteneva l’animale. Un uomo con i capelli grigi si voltò e disse che era il suo. La donna notò qualcosa di familiare nella sua voce. Solo dopo che se ne fu andato si rese conto che la voce suonava come Presley.

False cospirazioni di Elvis

  1. Il corpo al funerale di Elvis era il suo corpo, non era un manichino di cera. Il processo di imbalsamazione conferisce ai resti di tutti i corpi un aspetto ceroso. L’imbalsamazione dovrebbe preservare, ma alla fine il corpo si decompone fino allo scheletro con la pelle che alla fine diventa una sostanza simile alla cera.
  2. Perle di sudore. Questa teoria sostiene che, poiché la bara di Elvis pesava 900 libbre, venne equipaggiata con un’unità di condizionamento dell’aria che Elvis usò mentre riposava nella bara ingannando i suoi fan. Santi vampiri, Batman! Solo un altro carico di spazzatura! La bara era una bara fatta su misura, fatta di rame … un metallo pesante che spiegava perché pesava 900 libbre. Per quanto riguarda il “sudore”, quello potrebbe essere stato alcuni dei fluidi per l’imbalsamazione. Si suppone che il corpo e i liquidi siano preservati dall’essere congelati, ma a volte, le pompe funebri non riescono a congelare sufficientemente i fluidi, e alcuni di essi perdono. Ci sono stati diversi casi negli ultimi anni di perdite e case funerarie che hanno problemi legali a causa di corpi preparati in modo improprio.
  3. Avvistamenti di Elvis. Come Bigfoot, Elvis è stato “visto” da molti, ma nessuno aveva una fotocamera per scattare una foto o un video. Oh, ci sono foto ritoccate di Elvis che pretendono di rappresentare un Elvis più anziano, ma quelle foto possono essere facilmente rintracciate sulla loro foto di origine e successivamente scontate. C’era una foto di “Elvis” mostrata su un triciclo, eppure la persona nella foto assomigliava più al fratellastro di Elvis, Rick Stanley, che ad apparire come Elvis. Dal 1977 non ci sono prove credibili che dimostrino che Elvis è ancora tra i vivi. Certo, forse risiede in un anziano cittadino del Rock and Roll Assisted Living Center, divertendosi con John Lennon e Jim Morrison e tutte le altre rock star che hanno simulato la loro morte in modo da poter vivere una vita normale.
  4. O forse ha acquistato dagli alieni un’ offerta per un tour intergalattico?

Al Momento della morte pesava circa 150 chili. Devastato dal cibo e dall’alcol, dai farmaci e dalle droghe. E forse dal peso di un successo che avrebbe schiantato chiunque. Un successo che sopravvive alla sua morte, generando un business multimiliardario (350 milioni di dollari in tutti questi anni, fra dischi, libri, spettacoli…) ma anche mille leggende.

Insomma, Elvis vive comunque, il mito non accenna a perdere forza, ammantato da un alone di immortalità. Come per tutti i grandissimi.

(Fonte – Web)

Autore

  • Vedute d'Autore®, è associazione culturale gruppo fotografico di Abbiategrasso. Nato nel 2010 senza scopo di lucro, ha tra i suoi obiettivi principali, la passione per la fotografia e la condivisione degli eventi e le attività attraverso i moderni strumenti di social networking online (blog, facebook, ecc) e più tradizionali (sito web).

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